Piccola riflessione sull’Arte

In passato l’arte, aveva la funzione di esprimere delle idee, di trasmettere delle conoscenze toccando il mondo emozionale, elevando il sentimento dell’uomo.
In età moderna l’arte è diventata sempre più espressione del mondo personale dell’artista e del suo interessante sguardo sulla realtà, ma insieme alla fioritura di questa eccezionale creatività individuale che ha portato ad un’evoluzione dell’immagine senza precedenti, si sono anche in parte andate perdendo nel corso del tempo quelle conoscenze e quello slancio verso l’alto che permettevano agli artisti del passato di realizzare opere superiori alle loro stesse possibilità, che colpivano e colpiscono profondamente lo spettatore.
Ogni vera opera d’arte immancabilmente si colloca in una dimensione orizzontale, come espressione del tempo, dell’epoca, del contesto in cui è nata e in una dimensione verticale come espressione di un’essenza che la rende eterna, capace di parlare agli uomini di tutte le epoche. Tutta la straordinaria arte del passato ha testimoniato e continua a testimoniare questo nei secoli. Profonde conoscenze sono racchiuse nell’arte antica, di fronte allo splendore e all’elevatezza di certe opere, si è colti da meraviglia e da stupore e nell’attimo dello stupore tutto è sospeso nella misteriosa comunicazione che si crea tra l’opera d’arte ed il proprio essere.
Un’arte sensibile alla sacralità della vita e al mistero celato nella creatura umana esprime e trasmette attraverso la bellezza di un’opera, un’armonia, nella forma e nei colori, che è un riflesso dell’ordine cosmico, dell’armonia del creato. Sul piano artistico, l’atto creativo (ad eccezione della più alta forma di arte sacra quale la pittura di icone dove non si parla di creazione ma di rivelazione, rivelare, cioè sollevare un velo dalla realtà spirituale) sta ad indicare infatti un passaggio, come tutte le Tradizioni affermano, dal caos all’ordine, cosmos, dalla materia indifferenziata ad un equilibrio di forme, un’armonia di colori ed in questa corrispondenza tra macrocosmo e microcosmo rapporti numerici e leggi matematiche sorreggono proporzioni ideali e forme armoniose (la sezione aurea quale archetipo universale si trova presente in tutti i regni della natura e in grandissima parte dell’arte antica).
Addentrandomi ancora in quel piccolo mistero che è la genesi di un’opera, scopro che l’ispirazione artistica si muove tra due poli, verso la parte intellettuale per ciò che concerne il disegno e la parte emozionale per ciò che riguarda il colore (c’è una influenza del colore sull’animo umano, sul quale hanno lungamente disquisito Goethe, poi Kandinski e altri), ma sarà il sentimento nel senso più alto del termine, quella sensibilità e quel tipo di intelligenza propri al mondo emozionale a mediare, nel piccolo mistero della creazione artistica, tra l’archetipo, l’idea e la sua forma visibile, la sua rappresentazione sensibile, materiale, operando così la sintesi tra contenuto e forma nell’opera; ma proprio perché grande può essere il potere evocatore di un’immagine, ogni dipinto avrà raggiunto il vero scopo se sarà capace di condurre lo spettatore oltre ciò che è percepibile con i sensi puramente esteriori, questo è il significato più profondo della bellezza nell’arte.
Diversi sono infatti i livelli di arte con altrettanti corrispondenti livelli di fruizione, da un piacere puramente estetico, derivante da una rappresentazione esclusivamente naturalistica della realtà ed un’arte quasi carnale in cui si avverte la densità della materia, ad un’arte più interiore e simbolica che diviene nutrimento dell’anima e che lascia trasparire un altro ordine di realtà fino a diventare ontologicamente quella realtà stessa, come avviene nel mondo metafisico dell’icona, vera e propria teofania.
In ogni epoca l’arte si è fatta portatrice di segni profetici, accogliendo ed anticipando quei mutamenti, quei rinnovamenti che, quando non fini a se stessi, costituiscono un fermento ed un’apertura nei riguardi delle cristallizzazioni e dei formalismi insiti nella natura delle cose, ma nelle trasformazioni e nei processi evolutivi delle forme, l’arte come espressione di verità rimarrà fedele alla sua vocazione più profonda, alla sua vocazione metafisica se saprà ancora parlare al profondo dell’uomo.
La grande arte del passato con il suo messaggio di profonda bellezza ed armonia ha lasciato un’impronta sul mio animo ed a questo messaggio idealmente sento di ricollegarmi.